I nostri vini nascono dall’intreccio di due passioni. Quella della famiglia Bonotto per la propria terra e le proprie vigne, che crescono all’interno delle magiche Colline del Prosecco diventate da poco patrimonio dell’Unesco per la loro incredibile bellezza, e quella per la genuinità di un prodotto che non conosce eguali al mondo.

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Territorio & Vigneti

LA NOSTRA TERRA, NON ESISTE SPETTACOLO PIÙ BELLO!

Un territorio magico dove una miriade di dolci colline ospitano migliaia di vitigni.
Un paesaggio unico, la cui bellezza è testimoniata dall’essere diventato recentemente Patrimonio dell’Umanità (Unesco). Qui è la natura a fare da padrona e ampie distese di filari si susseguono a perdita d’occhio immerse in un piacevole silenzio. Questi luoghi ci parlano, invitandoci ad un andamento più lento e rispettoso dell’ambiente che ci circonda. In questi luoghi le viti diventano protagoniste della nostra vita.
Il territorio di produzione delle nostre uve si estende su una superficie di 200 ettari dislocati tra la provincia di Treviso e la provincia di Pordenone. Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene lungo le quali si estendono gran parte dei nostri vitigni, sono diventate il 55° sito italiano “Patrimonio dell’Umanità”.

Un territorio la cui bellezza parla da sola: migliaia di ettari che si estendono in direzione est-ovest, da Vittorio Veneto a Valdobbiadene. Un paesaggio caratterizzato da dorsali collinari, ciglioni (piccoli vigneti su strette terrazze erbose), foreste, villaggi e coltivazioni. Per secoli questo terreno aspro è stato modellato e adattato dall’uomo, creando un particolare paesaggio a scacchiera, formato da filari di viti parallele e verticali rispetto alla pendenza.

ESISTONO TRE TIPOLOGIE DI PROSECCO

  • Prosecco fermo, caratterizzato da un titolo alcolometrico minimo di 10,5% vol. e da pressione inferiore ad 1 Bar
  • Prosecco frizzante, caratterizzato da un titolo alcolometrico minimo di 10,5% vol. e da una pressione compresa tra 1 e 2,5 bar
  • Prosecco spumante, caratterizzato da un titolo alcolometrico minimo di 11% vol. e da una pressione maggiore di 3 bar

IL PROSECCO SPUMANTE PUÒ ESSERE

  • EXTRA BRUT quando il contenuto zuccherino è inferiore agli 8 g/litro
  • BRUT quando il contenuto zuccherino è inferiore a 12 g/litro
  • EXTRA DRY quando il contenuto zuccherino è compreso tra 12 e 17 g/litro
  • DRY quando il contenuto zuccherino è compreso tra 17 e 32 g/litro
  • DEMI-SEC quando il contenuto zuccherino è compreso tra 32 e 50 g/litro

Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene DOCG

Il territorio è garanzia di Superiorità. La zona di produzione è quella storica, limitata ai 15 comuni collinari tra le due capitali produttive di Conegliano-Valdobbiadene; una dimensione che testimonia la preziosità del prodotto. Nello specifico, dunque, il territorio collinare dei comuni di Conegliano, San Vendemiano, Colle Umberto, Vittorio Veneto, Tarzo, Cison di Valmarino, Follina, Miano, Valdobbiadene, Vidor, Farra di Soligo, Pieve di Soligo, San Pietro di Feletto, Refrontolo e Susegana, in provincia di Treviso.

Su una superficie di 20.000 ettari 7.000 sono dedicati a vigneto coltivati da 3.000 famiglie di viticoltori, vinificati da 454 cantine e 183 case spumantistiche che lo producono e lo vendono in tutto il mondo.

Le viti sono curate a mano, con pendenze che possono arrivare al 70%.  il vino viene prodotto con un minimo dell’85% di uve del vitigno Glera e, per un massimo del 15%, di uve Verdiso, Bianchetta, Perera, Glera lunga varietà presenti da secoli nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene. Per lo spumante, si possono utilizzare anche le uve Pinots e Chardonnay. La produzione della Docg è di 135 qli/ha.

  • “Rive” dove la produzione è ridotta a 130 qli/ha, con l’obbligo della raccolta manuale delle uve e dell’indicazione del millesimo. (Con l’introduzione delle “Rive”, riservato agli spumanti, è stata prevista anche la possibilità di evidenziare in etichetta il nome del comune o della frazione di origine delle uve. Il termine “Rive”, sta ad indicare nella parlata locale, i vigneti posti in terreni scoscesi, ed ha lo scopo di mettere in luce la vocazione e le molte differenze che esprimono le diverse località della denominazione.)
  • “Cartizze”, la resa in vigneto è di 120 qli/ha e le uve provengono dal territorio della frazione San Pietro di Barbozza.

Il Prosecco DOC

La zona di produzione è quella delle 9 province appartenenti alla Denominazione, (Treviso, Vicenza, Udine, Pordenone, Trieste, Belluno, Venezia, Padova, Gorizia) ma dà la possibilità di imbottigliare anche a produttori fuori dalla zona di coltivazione che dimostrino di avere già imbottigliato questo vino da almeno 5 anni. La nuova Doc inoltre prevede la possibilità di specificare l’area di origine delle uve in etichetta solo per le province di Treviso ( 95 comuni ) e Trieste. La nuova Doc prevede, nell’assemblaggio delle uve, un minimo dell’85% di varietà Glera, ed un massimo del 15% di varietà minori e di Pinots e Chardonnay. La resa prevista in vigneto è di 180 qli/ha.

La storia del prosecco

Le origini del prosecco risalgono all’epoca romana, verso il II secolo a.C. nelle terre friulane o meglio da un piccolo paese che si chiama Prosecco. Si racconta che la moglie di Augusto, Livia, amava talmente tanto bere il Puxinum “Pucino” che l’imperatrice lo considerava il segreto della sua bellezza ed eterna giovinezza.

Purtroppo all’epoca non si credeva nelle potenzialità di questo vino così la produzione venne sostituita con altri vitigni e si spostò per nostra fortuna nelle colline di Conegliano Valdobbiadene è proprio lì che trovò l’ambiente ideale per diventare un ottimo vino di qualità.

Nel 1868 Antonio Carpenè, assieme ai soci Caccianiga, Malvolti e Vianello, fondò la “Società Enologica Trevigiana”, ed è con la nascita di questa istituzione che il Prosecco inizia ad essere apprezzato ed individuato come vino da promuovere, diffondere e valorizzare.

All’interno della Scuola nasce il metodo di spumantizzazione Conegliano Valdobbiadene, messo a punto da Antonio Carpenè, che studiò come far rifermentare il vino assieme a zucchero e lieviti in autoclave per un tempo di almeno 30 giorni.

La Scuola ha avuto tra i suoi docenti più noti, personaggi di altissimo prestigio internazionale come Arturo Marescalchi, Giovanni Dalmasso e Luigi Manzoni i quali posero le basi per la moderna Scienza viticola ed enologica.

Molto importante da ricordare è sicuramente il professor Manzoni che realizzò quegli incroci che tramandano il suo nome, legato a vini eccellenti e il prof. Tullio de Rosa sui quali libri hanno studiato intere generazioni.

Nel 1923 i professori Giusti e Dalmasso, vedendo la necessità da parte dei produttori di una ricerca scientifica e capace di risolvere i problemi quotidiani dei viticoltori, fondarono la Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia di Conegliano, divenuta nel 2004, CRA – Centro Ricerca per la Viticoltura.

Nel 1962 finalmente 11 produttori costituiscono il Consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e nel 1969 arriva il riconoscimento della Denominazione di origine Controllata per il prosecco prodotto in 15 comuni.

Nel 1966, si inaugura la prima strada del vino italiana, la Strada del Prosecco.

Dal 1962 al 2009 il prosecco è sempre stato DOC per il territorio compreso nelle colline di Conegliano Valdobbiadene e IGT in pianura.

Diventando negli anni un vino di enorme successo e copiato in diverse parti del mondo si decise una regolamentazione legislativa che arginasse il, si rese necessario ricollegare la produzione veneta col nome della località originaria del Prosecco, nel contempo ripristinando gli antichi nomi – “Glera” e “Glera lungo” – dei vitigni. Si decise quindi di allargare ad un’area di produzione contigua molto più vasta della precedente, includendo anche alcune province nelle quali il Prosecco non era mai stato prodotto o prodotto in quantità limitatissime (Venezia, Padova, Belluno) o dove la produzione era praticamente cessata da secoli (Trieste, Gorizia, Udine), per un totale di 500 comuni. L’iter venne concluso il 17 luglio 2009, decretando il riconoscimento della DOC “Prosecco”, delle due DOCG “Conegliano Valdobbiadene – Prosecco” e “Colli Asolani – Prosecco” e del relativo disciplinare di produzione.

Tutti i vini a Docg riportano in primo piano sull’etichetta, il nome della Denominazione “Conegliano-Valdobbiadene” seguito da Prosecco Superiore, nel caso dello spumante.
Lo spumante può riportare in etichetta semplicemente il nome della Denominazione principale Conegliano-Valdobbiadene o Conegliano o Valdobbiadene.