Le origini del prosecco risalgono all’epoca romana, verso il II secolo a.C. nelle terre friulane o meglio da un piccolo paese che si chiama Prosecco. Si racconta che la moglie di Augusto, Livia, amava talmente tanto bere il Puxinum “Pucino” che l’imperatrice lo considerava il segreto della sua bellezza ed eterna giovinezza.
Purtroppo all’epoca non si credeva nelle potenzialità di questo vino così la produzione venne sostituita con altri vitigni e si spostò per nostra fortuna nelle colline di Conegliano Valdobbiadene è proprio lì che trovò l’ambiente ideale per diventare un ottimo vino di qualità.
Nel 1868 Antonio Carpenè, assieme ai soci Caccianiga, Malvolti e Vianello, fondò la “Società Enologica Trevigiana”, ed è con la nascita di questa istituzione che il Prosecco inizia ad essere apprezzato ed individuato come vino da promuovere, diffondere e valorizzare.
All’interno della Scuola nasce il metodo di spumantizzazione Conegliano Valdobbiadene, messo a punto da Antonio Carpenè, che studiò come far rifermentare il vino assieme a zucchero e lieviti in autoclave per un tempo di almeno 30 giorni.
La Scuola ha avuto tra i suoi docenti più noti, personaggi di altissimo prestigio internazionale come Arturo Marescalchi, Giovanni Dalmasso e Luigi Manzoni i quali posero le basi per la moderna Scienza viticola ed enologica.
Molto importante da ricordare è sicuramente il professor Manzoni che realizzò quegli incroci che tramandano il suo nome, legato a vini eccellenti e il prof. Tullio de Rosa sui quali libri hanno studiato intere generazioni.
Nel 1923 i professori Giusti e Dalmasso, vedendo la necessità da parte dei produttori di una ricerca scientifica e capace di risolvere i problemi quotidiani dei viticoltori, fondarono la Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia di Conegliano, divenuta nel 2004, CRA – Centro Ricerca per la Viticoltura.
Nel 1962 finalmente 11 produttori costituiscono il Consorzio di tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene e nel 1969 arriva il riconoscimento della Denominazione di origine Controllata per il prosecco prodotto in 15 comuni.
Nel 1966, si inaugura la prima strada del vino italiana, la Strada del Prosecco.
Dal 1962 al 2009 il prosecco è sempre stato DOC per il territorio compreso nelle colline di Conegliano Valdobbiadene e IGT in pianura.
Diventando negli anni un vino di enorme successo e copiato in diverse parti del mondo si decise una regolamentazione legislativa che arginasse il, si rese necessario ricollegare la produzione veneta col nome della località originaria del Prosecco, nel contempo ripristinando gli antichi nomi – “Glera” e “Glera lungo” – dei vitigni. Si decise quindi di allargare ad un’area di produzione contigua molto più vasta della precedente, includendo anche alcune province nelle quali il Prosecco non era mai stato prodotto o prodotto in quantità limitatissime (Venezia, Padova, Belluno) o dove la produzione era praticamente cessata da secoli (Trieste, Gorizia, Udine), per un totale di 500 comuni. L’iter venne concluso il 17 luglio 2009, decretando il riconoscimento della DOC “Prosecco”, delle due DOCG “Conegliano Valdobbiadene – Prosecco” e “Colli Asolani – Prosecco” e del relativo disciplinare di produzione.
Tutti i vini a Docg riportano in primo piano sull’etichetta, il nome della Denominazione “Conegliano-Valdobbiadene” seguito da Prosecco Superiore, nel caso dello spumante.
Lo spumante può riportare in etichetta semplicemente il nome della Denominazione principale Conegliano-Valdobbiadene o Conegliano o Valdobbiadene.